25 Mar Quando Varese è diventata capoluogo di provincia

La provincia di Varese è la 4ª provincia più popolosa della Lombardia dopo la città metropolitana di Milano e dopo le province di
Brescia e di Bergamo.
L’attuale provincia di Varese è la indiretta discendente del Contado del Seprio, un’istituzione feudale di origine longobarda esistita fin dal VII secolo, diventata poi parte del Ducato di Milano nel XIV secolo. Ma quando Varese è diventata capoluogo di provincia? Per scoprirlo dobbiamo guardare la sua storia.
Il Contado del Seprio
Il Contado nacque come “intorno” della città di Castel Seprio e vide una forte espansione durante l’ultimo secolo dell’Impero Romano. Successivamente, in epoca longobarda e poi franca, diventò autonomo. Nei secoli IX e X si espanse e diventò una piccola potenza politica, ricoprendo un’aerea che si spingeva dal Contado di Burgaria (l’attuale Alto Milanese) fino all’attuale Canton Ticino.
Nel 961 d.C iniziò una discendenza di legge salica, i Conti del Seprio. Durante il XII secolo iniziò un periodo di decadenza e nel 1158, con il Trattato di Reggio, l’Imperatore Federico Barbarossa cedette, de facto, i territori del Contado alla Signoria di Milano.
Il nome “Contado del Seprio” sopravvisse poi come contado rurale del Ducato di Milano, fino al periodo austriaco.
Varese austriaca
Nel 1786, sotto la dominazione austriaca, il governo imperiale istituì provincia di Gallarate e, l’anno dopo, il capoluogo venne trasferito a Varese. Il territorio rimase sotto al controllo austriaco fino 1859.
La notte fra il 25 e il 26 maggio 1859, il regio commissario del Re di Sardegna Emilio Visconti Venosta mobilitava i varesini incitandoli all’opposizione agli austriaci e i Cacciatori delle Alpi, guidati da Garibaldi, entrarono in città preparandosi alla resistenza. Il 26 maggio iniziò la battaglia di Varese, che fu vinta dai Piemontesi e costrinse gli austriaci alla ritirata.
Varese italiana, capoluogo di provincia
Sotto il neonato Regno d’Italia, Varese conobbe una forte crescita. Il Regno investì sullo sviluppo industriale e urbanistico della città, favorendone un notevole arricchimento. Con l’avvento del governo fascista in Italia, la città ottiene ancora più importanza, quando nel 1927 Varese è diventata capoluogo di provincia.